Riassunto
Quando l'amore resiste davvero a tutto.
Love & gelato
Alla fine, ho ceduto. E su tutta la linea. Tra i vari generi letterari, quello che respingevo con tutte le forze era quello delle storie d’amore. Accettavo come un’inevitabile caduta di stile l’aver letto una serie di romance da ragazzina, dicendo, tuttavia, che si trattava di libri scritti bene, e con un certo spessore di trama. Tuttavia, niente poteva cambiare il fatto che si trattava di storie d’amore in cui i protagonisti erano sempre belli e tormentati, e il loro sentimento era sempre stellare, profondo, travolgente.
Insomma, tutto il contrario della realtà. Le mie prime esperienze sentimentali sono state talmente orrende, da farmi notare immediatamente l’abissale differenza con quelle storie, e la ridda di emozioni suscitate dallo scontro tra realtà e fantasia mi ha lasciato l’amaro in bocca. Invece di rifletterci a mente fredda, come farei ora, sono saltata alle conclusioni e chiuso in fretta il capitolo romance etichettandolo come ‘errore di giovane lettrice inesperta’. In qualche modo, mi sono sentita presa in giro e umiliata; forse perché avrei voluto credere che quell’amore esistesse anche nella realtà, ma quando ho dolorosamente constatato che non era così, ho reagito come fanno le persone immature in generale: si rialzano dalla caduta, fingono che non sia accaduto nulla, danno la colpa all’oggetto che ne ha provocato la caduta, lo spingono da una parte, ostracizzandolo, e non si fermano a considerare nient’altro. Non ho avuto molta considerazione né per i miei sentimenti, né per me stessa, né per quello che c’era da vedere in quella situazione.
In realtà, non c’era assolutamente nulla di male in quelle storie. Magari contenevano una dose di zucchero più elevata di quello che si riscontra nella realtà, ma non parlavano di nulla di diverso di amore tra esseri umani.
Prime esperienze sentimentali schifose a parte, non ho considerato che l’amore è molto più complesso, sfaccettato, sfrontato e potente di come viene vissuto e di come viene descritto in romanzi, film e poesie.
A parte qualche eccezione, come Nuda proprietà di Valeria Amerano, non ho più voluto interessarmi di storie d’amore, perché mi ricordavano troppo i miei primi fallimenti.
Almeno fino al 2023, anno in cui lo show Supernatural ha rovesciato e spazzato via molte delle mie etichette e rigidità, con la sua moltitudine di livelli, interpretazioni e argomenti. A traino di Supernatural è arrivata la scoperta della fanfiction, e soprattutto di certi autori (dovrei dire autrici, però) di fanfiction. L’argomento cardine di questo genere è l’amore. Oh, guarda che caso.
E qui arriviamo al nostro Love & Gelato, di Stevie Campbell. L’ autrice ha scritto numerosissimi racconti di fanfiction, esibendo una varietà di tecniche narrative e una creatività sbrigliata davvero invidiabili. Le sue storie d’amore erano veramente originali, ambientate nei contesti più disparati, e i suoi personaggi, ispirati ai due attori principali di Supernatural, Jensen Ackles e Jared Padalecki, avevano tutti un tocco particolare, un tratto distintivo, un’estrema vitalità.
E l’amore tra di loro (tra i personaggi delle storie di Stevie Campbell e delle altre autrici di fanfiction, non tra i due attori reali) era perfetto. Perfetto perché pieno di contraddizioni, di gioia, dolore, paura, incomprensione, devozione, rimorso, tristezza, luce e buio. Non un sentimento monocorde pieno di luce rosa e sorrisi beati, ma un’emozione potente, inarrestabile, complessa e spesso spinosa, insopportabile. Reale. Ho potuto constatare che nella vita reale e quotidiana, alcune coppie si amano in questo modo. Sono legate da un affetto e da una devozione fortissimi, sotterranei rispetto a tutte le altre emozioni, anche quelle scure e pesanti, che possono attraversarli e agitarli. E questo permette loro di sperimentare che cos’è l’amore davvero, e non si può spiegare con facilità, oppure usando solo la testa. Quando ho scoperto questo mondo di emozioni raccontate in modo diretto, senza fronzoli, con brutalità, ne sono rimasta affascinata, e ho voluto saperne di più.
Il risultato è l’acquisto di questo libro in formato digitale, che è la prima opera originale di Stevie Campbell, e che spero sarà la prima di una lunga fila di creazioni.
Ho dimenticato di dire che la lingua della fanfiction cui mi sono appassionata è l’inglese, così come Love & Gelato è in inglese (pubblicato lo scorso 3 dicembre 2024); perciò, la sinossi che pubblico qui sotto è rimasta in lingua originale.
Sinossi
England, 1984, a tough year for millions as unemployment reaches record highs but then, Alexander De Luca doesn’t have to worry about any of that, the only real problems the son of an Italian ice cream van man and former English debutante are ones regarding his empty heart and how he is going to distance himself from all of the money he’ll one day inherit. When the idea of becoming a tutor of A-level English strikes him, Alexander takes on his first student, a bright, academically rebellious and very gorgeous almost eighteen-year-old from another world. At just twenty-three, Alexander is ready to put his heart on the line. For Jamie Lewis, growing up with a bigoted father, he sees his tutor as his only act of teenage rebellion and finds himself swept away by the charming, heart-warmingly foolish, Alexander and endlessly open heart.
Stevie Campbell
Love & Gelato
pag. 440
Che cosa mi ha lasciato il libro?
Siamo in Inghilterra, nel 1984, in un periodo piuttosto turbolento per l’economia del paese. Uno dei protagonisti principali, Alexander De Luca, è ben lontanto dall’avere preoccupazioni economiche. Suo padre, Giancarlo De Luca, figura al quinto posto nella classifica degli imprenditori stranieri che hanno avuto successo nel Regno Unito. La sua attività di gelataio, iniziata con un semplice camioncino vent’anni prima, lo ha portato a costruire un business vero e proprio, attirando l’attenzione di consumatori sempre più esigenti e ricchi, dando vita ad una catena di ristoranti italiani dotati delle specialità De Luca. Sua madre, Liz Foster, arriva da un’antica famiglia di pari del regno, e pur avendo una cospicua eredità di famiglia, è una donna d’affari con una sua attività, indipendente e profondamente innamorata del marito italiano, dal primo momento in cui comprò un gelato dal suo camioncino.
Il giovane Alexander, che conosciamo all’età di ventitré anni, fresco laureato di Cambridge, è un carattere peculiare. D’ingegno brillante, di modi impeccabili, ma poco propenso a seguire etichette e questioni di ‘soldi’ o di ceti sociali, bello e sorridente, è indeciso su che cosa fare da grande. Non che debba preoccuparsene… il mondo è già ai suoi piedi, deve solo scegliere. Se fosse in America, sarebbe forse avviato a diventare uno squalo di Wall Street o qualcosa di simile. Ma è nato in Inghilterra, da una coppia solidamente innamorata e uno dei suoi genitori è italiano: la sua è una natura di sognatore e di romantico. Qualcuno potrebbe anche accusarlo di essere indolente o inconcludente… ma Alexander non se ne cura. È un romantico e cerca una cosa sola, l’amore. E lo fa perché ha visto che esiste: i suoi genitori ne sono l’emblema. E non è stato tutto facile e roseo per loro: i genitori di Liz non vedevano di buon occhio l’arricchito italiano sprovvisto di natali fulgidi alle spalle, ma la ragazza non si è mai nemmeno fermata a preoccuparsene. Sapeva di essere forte e indipendente, ed è andata avanti a seguire l’amore, essendone ricompensata magnificamente: un marito devoto e fedele, e una perla di figlio.
Mentre cerca l’amore, Alexander ritiene di doversi dedicare almeno a trovare un’attività lavorativa che giustifichi la sua presenza sul pianeta. Potrà anche essere pigro, favolosamente ricco e non troppo consapevole della vastità del suo patrimonio, ma vuole fare qualcosa di buono e dare prova di sé. Forse non ha ancora capito come. Finché non gli nasce l’idea di sfruttare la sua istruzione di altissimo livello per diventare tutor di inglese per studenti in difficoltà, mettendo un annuncio su un giornale.
Dopo qualche giorno, ecco il suo primo cliente: Jamie Lewis, studente diciassettenne del liceo di Southend-on-Sea. Suo padre, l’indisponente e omofobo bigotto Steve Lewis, risponde all’annuncio convocando Alexander perché si occupi di assistere suo figlio negli ultimi esami di inglese della sua maturità.
Ed è così che Alexander incontra l’amore della sua vita, il bellissimo Jamie Lewis. Giocatore di rugby, dotato di intelligenza acuta, desiderio di riuscire e di costruirsi una vita tutta sua lontano da suo padre e dalla sua cittadina natale. Studente modello, con tutti A, impaziente di partire per l’università di Exeter e cominciare una nuova vita: Jamie incarna tutto ciò che Alex desidera da un uomo, e anche quello che non sapeva di desiderare. Per lui non ci sono dubbi, quel ragazzo è il suo ideale. Mentre Jamie… indubbiamente è affascinato da questo bellissimo posh, dalla pronuncia impeccabile, il sorriso smagliante, il portamento disinvolto e sereno, la conversazione stimolante. Ma sembra ancora riluttante a lasciarsi andare. Sembra confuso.
Il loro rapporto si approfondisce e diventa totalizzante in pochissimo tempo. Finito il periodo di tutoring, Alex e Jamie diventano inseparabili ed estremamente attenti a non permettere che il mondo si metta in mezzo. Per quanto sia il 1984, la vita non è affatto facile per i gay, nemmeno per chi è fortunato come Alexander De Luca.
A questo punto, il libro potrebbe finire. I due ragazzi sono innamorati e hanno progetti. Jamie andrà all’università di Exeter per studiare storia e Alex si trasferirà con lui. Lieto fine, insomma?
No. Siamo ben lontani. All’università, Jamie cambia improvvisamente. Alex non è più la sua priorità. Le cose stanno precipitando veloci verso una direzione spaventosa, finché… tutto va in pezzi, all’improvviso.
Passano gli anni, in cui Alexander si prende cura del proprio cuore sfasciato al meglio delle sue possibilità. Diventa scrittore, si trasferisce definitivamente nella grande tenuta di campagna di Saffron Walden della sua giovinezza, frequenta Londra più attivamente, cerca l’amore e infila una serie di delusioni. Riesce quasi a dimenticare Jamie, la sua ferita eternamente sanguinante. Quasi. Finché non arriviamo al dicembre 1999, sotto Natale. Pochi giorni ancora e inizierà un nuovo millennio… e non solo quello.
Ho adorato questo libro per moltissimi motivi.
È di un’autrice che ammiro per lo stile, la creatività, la grande varietà dei suoi scritti, e l’incredibile vivacità dei suoi personaggi, come ho già sottolineato.
È in inglese, una lingua sorprendentemente capace di trasmettere emozioni vivide e musicali, come l’italiano. A suo modo, con i suoi ritmi e i suoi colori, ma è penetrante, potente. So che sono un po’ di parte, qui, perché è una delle mie lingue preferite.
È una storia d’amore fortissima, non solo perché è tra due uomini. È piena di paura, rimorso, contraddizioni e fraintendimenti, ma è resistente a tutto. Passano gli anni, piombano su di lei i giudizi facili degli altri, la presenza ingombrante del mondo, ma lei è lì. Alexander l’ha nutrita in un posto buio e riparato del suo cuore bersagliato, poco per volta, quasi inconsapevolmente, e lei è rimasta lì al caldo. Anche Jamie, a modo suo, sotto la sua confusione e la spaventosa consapevolezza di aver commesso un errore imperdonabile, ha fatto la stessa cosa.
Ho adorato Alexander, letteralmente, in tutti i suoi difetti e la sua lentezza. L’ho ammirato per l’apertura del suo cuore, che pur sanguinante, è rimasto accogliente e sorridente, per quanto un po’ più cauto nel mostrarsi al mondo. Chiunque altro si sarebbe lasciato prendere dalla rabbia e si sarebbe corrotto dentro, cedendo all’impulso della vendetta o dell’amarezza, e sarebbe diventato chi non è. Alexander no. Lui è rimasto fedele a sé stesso, anche quando questo gli è costato immensamente. Questa è una grandissima lezione da apprendere e mettere in pratica: il restare fedeli a sé stessi e non permettere che niente di noi si rovini sotto i colpi dell’indifferenza o della crudeltà altrui.
Diversamente da quanto mi aspettavo, ho amato anche Jamie. Sarebbe stato facile odiarlo o giudicarlo, dimenticando che la forza dei sentimenti può diventare spaventosa anche per chi la prova. Soprattutto quando prova a controllarla… non è proprio possibile. Non si possono controllare o sopprimere le emozioni, senza pagare un prezzo smisurato, quasi mortale. Jamie, però, non ha mai smesso di volere essere sé stesso, anche quando era debilitato e indebolito dalla confusione. E quando ha compreso davvero chi era, è stato facile per lui andare a prendere quello che desiderava per sé.
Lo consiglio a coloro che tentennano quando si tratta di essere sé stessi, ma che non smettono mai di provarci, e che temono che il loro cuore si chiuda.
L’autrice Stevie Campbell, di origine inglese, arriva dalla fanfiction. Questa è la sua prima opera originale.
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