Riassunto
Quest'anno la parola del 2025 ha iniziato a manifestarsi a partire dalla prima metà del 2024. Mi è piaciuta talmente tanto da desiderare che ispiri tutti i prossimi dodici mesi. E che si evolva.
Questa volta la parola si è presentata con giorni di anticipo rispetto alla scadenza del 31 dicembre 2024. Ho riletto le parole scelte per gli anni passati, e quella uscente era rivoluzione. Ora è serendipity. In inglese. Anche perché non mi piace affatto la traduzione italiana, serendipità. In ogni caso, quando mi si è affacciata alla mente, mi sono chiesta perché e che cosa c’entrasse con me. Dai ricordi del liceo ripescavo che è uno stato di serenità dell’animo in cui tutto viene affrontato per quello che è, senza attaccarci pesi o masturbazioni mentali.
Scoperta di qualcosa di imprevisto mentre si cerca altro; capacità di individuare e interpretare fatti inattesi durante una ricerca scientifica orientata ad altro
Etimologia dall’inglese ‘serendipity’, termine inventato dallo scrittore inglese Horace Walpole nel 1754 a partire da Serendip, antico nome dell’isola dello Sri Lanka, in riferimento alla fiaba persiana “I tre principi di Serendippo”. .
Questa è la definizione che ne dà il sito unaparolaalgiorno.it.
Rileggendola, ho capito perché era quella giusta e quella che si era imposta sulle altre. Il 2024 è stato un anno costellato di piccole e grandi scoperte, effettuate mentre ero alla ricerca di qualcos’altro. E si è sempre trattato di qualcosa di piacevole, che si tirava dietro altre piccole perle interessanti e positive. Avrebbe dovuto essere la parola del 2024, allora? No, quella era rivoluzione. E una rivoluzione c’è stata, concedere un’altra possibilità all’ottimismo e al dio dentro dell’entusiasmo che sembravano per esalare l’ultimo respiro nel mio spirito.
E quella rivoluzione ha portato alla serendipity. Mentre cercavo di capire che cosa fare del mio blog e della mia vita lavorativa, sono inciampata nella fanfiction, aprendo un mondo totalmente nuovo e ricchissimo. Non mi aspettavo minimamente qualcosa del genere, e nemmeno il rifiorire di tanti sentimenti e progetti lasciati indietro e sepolti, credendo che fossero ormai morti e finiti. Invece, erano ancora ben vivi… stavano solo aspettando che li andassi a recuperare.
E così è stato, un passo per volta. Non sapevo che quello potesse essere inteso come serendipity, finché non l’ho visto scritto, ma mi è piaciuto talmente tanto, e l’ho sentito talmente vicino, che ho desiderato che questo atteggiamento continuasse ancora e si evolvesse nel prossimo anno.
Continuare a fare scoperte piacevoli e arricchenti. Forse dovrei procurarmi un cappello alla Indiana Jones…
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