Riassunto

Dopo la ghost writer dei nostri tempi Vani Sarca, facciamo un salto indietro, nel 1935 a Torino, in piena era fascista, e conosciamo Anita Bo.

Il ciclo di Anita Bo – Una ragazza sorprendente

A differenza del primo ciclo, quello dedicato alla ghostwriter Vani Sarca, ho scelto di leggere i libri del nuovo ciclo di Alice Basso uno dopo l’altro e poi di scriverne. Ho aspettato quattro anni e una presentazione appena passata (il 9 settembre presso il Teatro Gobetti di San Mauro Torinese) e ora raccolgo le idee.

In quella serata abbiamo parlato dell’ultimo uscito, Una festa in nero, ed è stata una bella esperienza e anche diversa dalle altre moderazioni.
Essendo il volume conclusivo del ciclo, in cui vengono tirati tutti i fili principali della vicenda, è facile cadere nella trappola di rivelare troppo. Esattamente come parlare di un giallo. Meglio tagliare corto sulla trama, più del solito, e soffermarsi sui personaggi, sulle pieghe del loro carattere, non troppo sulle loro azioni, perché possono rivelare troppo.
Ci sono situazioni che sarebbe interessantissimo sviluppare in un discorso, ma questo porterebbe all’inevitabile rivelazione e a possibili incidenti più o meno diplomatici. Non tutti sono immuni agli spoiler come me. Io ascolto volentieri e con concentrazione chiunque mi voglia raccontare un libro o un film. Tutto, compresi i finali. Soprattutto i finali. Dopodiché, prendo il libro o guardo il film in questione come se niente fosse. Ho presente la storia, la ricordo benissimo, ma niente potrebbe impedirmi di lasciarmi trascinare dalle emozioni e parteggiare per un personaggio rispetto agli altri, risentirmi per certe azioni o esserne felice.

Anzi. Avviene anzi, che quando non posso continuare a leggere perché la realtà e le sue pretese si mettono di mezzo (dormire, preparare i pasti, andare a lavorare, rispondere alle persone, ecc.), interpello freneticamente chi ha già letto il libro chiedendo l’anticipazione che mi interessa. Irritandomi non poco quando cercano di evitare di raccontarmela perché ‘mi potrebbe rovinare la sorpresa’. In realtà, a me rovinerebbe la vita non sapere se una storia d’amore regge o meno, o se qualcuno sopravvive proprio nel momento in cui si presenta il quesito. Cose da lettori, dicono.

Tornando ad Anita.
In questi cinque libri, conosciamo Anita Bo, ragazza ventenne che vive a Torino nel 1935. I suoi genitori possiedono una tabaccheria in centro, ha appena finito la scuola di dattilografia, ha un fidanzato che vuole già sposarla e darle almeno 6 figli, ha un’amica del cuore che adora, un’ex professoressa energica e combattiva. La sua vita potrebbe seguire i binari prestabiliti di moltissime altre fanciulle come lei nell’Italia del ventennio, destinate ad essere spose e madri giovani di virgulti vigorosi da donare alla patria che perpetueranno il ciclo, efficienti angeli del focolare e… basta.

Niente carriera lavorativa, non sia mai. Al di fuori della casa e della famiglia, le donne non devono sbilanciarsi a occuparsi di altro.

Anita è ben avviata a seguire quel percorso. In fondo, sua madre Mariele, il cui temperamento e comportamento potrebbero far sfigurare un sergente istruttore dei Marines, l’ha allevata per questo. La ragazza, però, non è una pupattola docile. Tutt’altro. Bellissima, dalla chioma nera morbida e boccoluta, un bel visino da bambola, un corpo da maggiorata, e un cervello molto ricettivo e sempre in moto, quasi a sua insaputa. Sarà una delle sorprese che farà a se stessa, scoprire di avere un’intelligenza molto viva e creativa, oltre al fatto che… non sta morendo dalla voglia di sposare il suo fidanzato. Corrado Leone (non quello delle pastiglie, ci tiene a precisare, ma quello degli Alimentari Leone, negozio ben fornito e prestigioso di Torino) è l’incarnazione del giovane uomo fascista: alto, fisico possente, occhi azzurri e capelli biondi, eterno buonumore, proattivo fino alla nausea (altrui), devoto alla causa e al signore al governo che ama tenere comizi dai balconi di piazza Venezia a Roma.

La invidiano per questo. Bello, ricco, innamorato, prodotto eccellente dei suoi tempi. Chi non vorrebbe un marito/genero così? Anita.

Fino a qualche tempo fa, era convinta anche lei. E poi… un’irrequietezza sconosciuta l’afferra e lei non è così sicura di voler fare quel passo definitivo. Considerando i tempi, non si poteva tornare indietro. Non senza rischiare moltissimo.

Tuttavia, Anita non è una rivoluzionaria che parte lancia in resta, correndo dietro i propri desideri non curandosi minimamente degli altri. Sarà anche frivola, ma non è affatto senza cuore.

Sposerà Corrado. Ma non subito, tra sei mesi perché… vuole prima fare un’esperienza di lavoro. Sua madre pensa che sia impazzita, Corrado è sorpreso, i suoi futuri suoceri sono senza parole.
Lei stessa, qualche difficoltà a comprendere se stessa, comincia ad averla.

Da dove nasce questo desiderio di lavorare? Sembra quasi… una fuga. Forse, l’idea del matrimonio, della famiglia perfetta, della moglie perfetta, del marito perfetto, e dei figli perfetti non sembra così allettante come qualche tempo fa.
Qualunque siano le ragioni di questo disagio e di questa richiesta, Anita riesce ad ottenere una proroga. Il matrimonio si farà a dicembre (che data strana, eh? Le future consuocere sono d’accordo su questo e forse sarà l’unica cosa che le accomuna), invece di giugno, e Anita si ritrova dattilografa presso una casa editrice, Edizioni Monné, che pubblica racconti polizieschi americani, tradotti da Sebastiano Satta Ascona, la parte creativa dei soci titolari.

Non sa ancora di aver compiuto un passo ben più importante del semplice ‘andare a lavorare’.

L’Anita bella e frivola, che non legge libri e non s’interessa molto di cultura (eufemismo per dire nulla) che entra nella sede della casa editrice e si siede alla macchina da scrivere, lottando un po’ con i tasti (non era una studentessa così attenta in classe) nel primo libro, sarà totalmente diversa da quella che vediamo riapparire su quella stessa porta nell’ultimo.

In questi cinque libri, Anita apparentemente è una dattilografa in una casa editrice; quando finisce il suo orario, però, inizia una vita nascosta fatta di indagini condotte insieme al suo bel capo, Sebastiano Satta Ascona, per far luce su alcune vicende criminose in città che suonano ambigue.

Scoprirà molteplici mondi, tutti vicini e lontani da lei, e in se stessa. Le parole di autori lontani, dall’altra parte dell’oceano, che le racconteranno storie mozzafiato. Il pericolo sotterraneo di vivere una vita nascondendosi in piena vista, affermando il contrario di quello che si pensa e si crede, temendo per la propria incolumità e per quella di color che si amano. Rendersi conto che l’ipocrisia, l’invidia e la malignità sono diffuse dappertutto e possono rivelarsi estremamente pericolose. Imparare l’arte di dire senza rivelare, di parlare senza dire nulla di compromettente. Imparare un lavoro e dedicarsi ad un altro più eccitante, pericoloso, ma che diventa essenziale per il proprio spirito, scoprire la verità sotto le montagne di bugie e di depistaggi messi in atto dal governo. Scoprire che esistono persone belle, complicate, amabili, coraggiose, creative e pronte ad aiutare, anche nei posti più neri e impensabili. Scoprire che l’amore è molto di più di quello che viene strombazzato ed esaltato dalla società circostante, tutta tesa ad obbedire ai dettami dall’alto, e a passare sopra qualunque tentativo di raggiungere una felicità personale e personalizzata, che non risponda ai canoni imperanti.

Averli letti uno dopo l’altro mi ha permesso di apprezzare a fondo il viaggio di Anita che forse è diventata la mia preferita. Ho amato il suo coraggio e la sua mente creativa, e anche il fatto che non sapeva di possedere tante qualità, quelle che le permettono di vivere in modo originale, anche se talvolta tumultuoso.

Ho amato il talento di costruire storie ‘gialle’ di Alice Basso, per quanto l’autrice spesso affermi che quella tinta dei suoi libri non è così forte. In realtà, le vicende criminose che presenta sono ben costruite. Tutti i tasselli che emergono dalle indagini portano ad un’ipotesi, e questa sembra sempre più solida e credibile. Finché… Anita non storce il bel nasino, perché qualcosa, dell’ingegnosa ricostruzione, non la convince. E la verità, spesso semplice e anche più triste, finisce per emergere e sorprendere.

Vi lasceranno con un senso di nostalgia dolce, questi libri. Vorrete rivedere Anita, saperne un po’ di più su di lei. Sarete felici di averla conosciuta e incontrata.

Se volete tenere un po’ di quella sua magia bizzarra, leggete anche le postfazioni di Alice Basso, dove svela i retroscena delle idee portanti dei libri e fornisce approfondimenti molto interessanti.

La presentazione avvenuta a San Mauro Torinese al Teatro Gobetti è stata effervescente come al solito: questo è l’effetto Alice Basso. È stata una conversazione lunga, approfondita, in cui abbiamo imparato come  come evitare rivelazioni e spoiler e abbiamo ottenuto una piccola anticipazione. Il prossimo ciclo, sempre di cinque libri, è già pronto. A gennaio 2025 uscirà il primo libro…

Intanto, ecco il riepilogo dei titoli del ciclo di Anita Bo:

Il morso della vipera
Il grido della rosa
Una stella senza luce
Le aquile della notte
Una festa in nero

Tutti editi da Garzanti.

 

L’autrice Alice Basso è nata nel 1979 a Milano e ora vive in un ridente borgo medievale fuori Torino. Lavora per diverse case editrici come redattrice, traduttrice, valutatrice di proposte editoriali. Nel tempo libero finge di avere ancora vent’anni, canta e scrive canzoni per un paio di rock band. Suona il sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio e di sport nemmeno a parlarne. Con Garzanti ha pubblicato le avventure della ghostwriter Vani Sarca: L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome (2015), Scrivere è un mestiere pericoloso (2016), Non ditelo allo scrittore (2017), La scrittrice del mistero (2018) e Un caso speciale per la ghostwriter (2019), più i racconti La ghostwriter di Babbo Natale (2017) e Nascita di una ghostwriter (2018). Con Il morso della vipera (2020), Il grido della rosa (2021) e Una stella senza luce (2022) ha inaugurato una nuova serie ambientata nell’Italia degli anni Trenta.

 

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