Se considero che scrivo questo articolo, solitamente, per il 1° gennaio, sono decisamente in ritardo. 😀
Sono in ritardo persino per il Capodanno cinese!
Ormai stiamo volgendo verso maggio, che è il quinto mese dell’anno. Il mese delle rose, della Festa della Mamma, della primavera inoltrata.
Ma non mi sono decisa a mettere le mani sulla tastiera per parlare di ritardo.
Sono qui, ora, e ricomincio a scrivere, dopo l’insistenza e la convergenza di tanti, tantissimi elementi diversi. Alcuni arrivano dalla mia attività di facilitatrice (un altro Blog), dai frequenti contatti con i miei colleghi facilitatori, soprattutto con qualcuno di loro che è davvero una forza della Natura, da un ritiro virtuale per scrittori cui sto partecipando, da amici editori che mi hanno coinvolto nelle loro bellissime iniziative (di cui racconterò in queste pagine), e naturalmente dagli stessi libri, che mi hanno aspettato pazientemente per oltre un anno, che mi risvegliassi da un torpore fatto di improvvise insicurezze e senso di inadeguatezza.
Un paio di eventi passati mi hanno spinto in una bolla grigia (e all’inizio era azzurra), in cui avevo smarrito un po’ il senso di avere un’attività da blogger, e forse anche del leggere.
I libri, tuttavia, sono rimasti lì ad aspettarmi, per quanto io non sapessi più tanto bene che cosa avrei dovuto fare con loro. Rallentare la lettura, smettere di scrivere, chiudere il Blog, dire addio a tutti i progetti che stavano germinando, a causa del peso di quelli che non riuscivano a partire?
Ho letto diversi libri, ma non ne ho scritto. Non ne avevo la forza. Non mi sembrava nemmeno possibile che potesse più interessare a qualcuno sapere che cosa pensavo di un libro.
E a me? Interessava ancora interessarmi delle storie, ascoltare le voci degli autori, i messaggi dei libri, e portarli fuori nel mondo, anche solo il mio?
Sì. Certo che mi interessava ancora. E la voce dei libri, e di quella parte di me che si è intrecciata da subito ai libri, continuava a parlare e a farsi sentire, pur attraverso la bolla grigia dello smarrimento e della sfiducia.
Finché un giorno è scoppiata. E ci ho visto chiaro, dopo mesi e mesi!
Ho subito pensato ad una parola, alla parola dell’anno, che mi agganciasse a questa nuova energia di rilascio e di libertà : riscatto. La parola del 2021 è riscatto, e a dispetto del momento in cui la scrivo nel Blog, ha davvero iniziato ad agire a partire da gennaio.
Secondo il dizionario, il riscatto è un atto di liberazione, per esempio di prigionieri, come schiavi e simili. Una liberazione da un’oppressione, o addirittura una riscossa. Io mi sono liberata della bolla grigia e di tutto quello che l’accompagnava, ed eccomi qui. Ho intrapreso altri progetti, molto più personali e che richiedono la mia presenza, la mia energia e il mio contributo per la creazione di qualcosa di nuovo e di originale. E non sono da sola. Una delle presenze intorno è quella indimenticabile e paziente degli stessi libri. Non finirò mai di stupirmi quanto sono potenti, pazienti, amorevoli e irriducibili.
Un’invenzione grande e gloriosa di questo pianeta!
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