Riassunto
Ricordi di un anno che sta per passare, che assomigliano un po' ad un bilancio. Ma solo un po'.
Non un vero e proprio bilancio, no.
Contrariamente alle mie abitudini (e meno male), oggi 20 dicembre mi sento in vena di fare un bilancio estremamente sintetico del mio anno. E io non amo molto i bilanci. O meglio, non li amavo.
Le cose cambiano, però. E meno male, perché sono anni che esaurisco tre quarti delle mie energie per farlo.
Dal punto di vista delle letture, è stato un anno notevole. Ho scoperto un mondo nuovo, la fanfiction. E questo mi ha portato a leggere ossessivamente, come quando ero ragazza. Essendo in inglese, ho riscoperto e riassaporato il gusto di leggere in lingua. E di ascoltare in lingua, scaricando podcast e fic podcast in inglese, e guardando le mie serie preferite in inglese. Ho imparato talmente tanti modi di dire e riferimenti socioculturali, da perderne il conto, e restarne sempre più affascinata.
Le autrici di fanfiction sono straordinarie. Talentuose e con una capacità di creare storie credibili anche se ambientate nello steampunk, in universi paralleli o in epoche storiche, che non vedo spesso in autori pubblicati e affermati. Il modo in cui parlano di emozioni è straordinario. Schietto, senza filtri, qualche volta crudele. Ho in mente alcune storie che hanno agito da terapia su alcune cose pesanti che mi trascinavo dietro.
Io ho sempre creduto nella biblioterapia, e alla fine l’ho sperimentata in pieno.
Un paio di quelle autrici di fanfiction hanno pubblicato i loro primi romanzi con il loro nome reale. Mi sono affrettata ad acquistarne uno e l’ho divorato in due giorni. L’ho adorato in ogni suo passo. Mi auguro che ne scriverà presto un altro, o che ritorni a scrivere di fanfiction… in ogni caso, io sarò lì a leggerla. Mi sento fortunata e privilegiata ad averla ‘scoperta’: seguita dalla piattaforma delle fanfiction fino ad Amazon.
Restando in ambito linguistico, torno un momento al Salone del Libro 2024, in cui ho ri-scoperto La bottega dei traduttori. Iniziarono anni fa come una pagina che riuniva alcune traduttrici che parlavano del mondo della traduzione, e che esponevano i loro progetti e sogni. Oggi sono diventate un’associazione che fa cose fantastiche per i traduttori di ogni età ed esperienza. Sono cresciute al punto da avere uno stand al Salone del Libro e ad essere business visitor alla Fiera di Francoforte. Non ho bisogno di sottolineare il mio amore per la traduzione, e parlando con le rappresentanti dell’associazione allo stand, ho scoperto che potevo entrare a farne parte anch’io… un desiderio che si era nascosto in fondo alla classe, e che è stato esaudito.
A proposito di traduzioni… è stato anche l’anno in cui Spunto Edizioni mi ha coinvolto per un progetto che mi è molto caro. La traduzione in inglese di un libro per ragazzi, Cri Cri al parco divertimenti, di Giuseppina Neri. So che per tradurre in lingua è necessario essere un madrelingua; tuttavia, ho voluto fare un passo nel buio e mettermi alla prova lo stesso, con un libro i cui testi non presentano grossi ostacoli o trabocchetti per chi vuole trasformarli in un’altra lingua.
A settembre 2024 ho fatto un passo per me assolutamente inedito: ho frequentato un corso di scrittura, tenuto da Andrea Malabaila di Las Vegas Edizioni. Voglio mettermi a fare la scrittrice? Non lo so ancora. So che ho mille storie che si affollano nella mia testa da decenni e che non ho mai trovato il coraggio di raccontare. È un altro passo nel mio percorso di guarigione e di auto-scoperta. Ho iniziato a scrivere, sì. In inglese, e per i miei occhi. E pochi altri. È il primo passo. Vedremo dove mi porterà.
A dicembre 2024, pochi giorni fa, esce Cuore Peloso, un libro in collaborazione con Luana Siciliano e Stefano Peiretti. Mi sono occupata dell’editing, come in precedenza per altri titoli di Stefano, ed è stata un’esperienza anche più ricca delle precedenti.
E… ho già in mente la parola dell’anno 2025. Ma questo è argomento di un altro post.
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