Recensione scritta per Thrillernord, Associazione culturale.

… i fumetti. Una volta si chiamavano così, ora si sono evoluti in graphic novel. In ogni caso, restano una bellissima espressione del modo di raccontare storie. Li ho sempre amati, ne ho collezionati molti, a partire dal classico che più classico non si può, Topolino, passando per i manga. Soprattutto quelli della mia infanzia, costellata di robot come Goldrake (ehi, questo è il classico dei classici) e Jeeg Robot.
Uh, sospiro.
La collaborazione con Thrillernord riserva sorprese simpatiche come questa.
E’ stata una bella occasione di sbirciare in un mondo per me ancora abbastanza nuovo.

Sinossi

In occasione del venticinquennale (1993 – 2018) dall’uscita del primo albo di Arthur King, il celebre fumetto creato dallo sceneggiatore Lorenzo Bartoli e dal disegnatore Andrea Domestici, Cut-Up Publishing presenta il volume in edizione di pregio Arthur King: Segni d’autore alla corte del King, un “best of” delle migliori storie, qui riproposte in grande formato, una ricchissima selezione di tutte le prestigiose firme che hanno lasciato il segno nella serie, come Corrado Mastantuono, Tito Faraci, Giuliano Piccininno, Massimo Carnevale, Saverio Tenuta, Guglielmo Signora, Lucio Leoni, Emanuela Negrin, Greg, Alessandro Bignamini e tanti altri. Mentre la “Arthur King Gallery” contiene i contributi di Roberto De Angelis, Paolo Mottura, Giuseppe Palumbo, Marco Soldi, Luigi Siniscalchi, Maurizio Di Vincenzo, Mauro Talarico, Alessandro Gottardo e tanti altri.

La mia recensione

I fumetti sono una passione che, quando posso cerco di coltivare approfonditamente. E ora, con l’avvento delle graphic novel, questo diventa un piacere. Faccio la conoscenza di un bel fumetto italiano e divertente, appartenente al filone della fantascienza umoristica, Arthur King, proprio poco tempo dopo la celebrazione del suo 25° anno d’età.
L’edizione di Cut-Up Publishing è in cartonato, in nero elegante messo in evidenza dall’oro opaco del titolo del protagonista. Quale migliore introduzione nel mondo dello scienziato un po’ svalvolato dal nome così prestigioso? Ed è un mondo ricco, ricchissimo, proprio nella sua infinita serie di grigi. Non ci sono tavole colorate, qui, ma è meglio così: le sensazioni evocate dalle storie arrivano forti e molto prima, senza la distrazione del patinato. È un’edizione che raccoglie alcune delle storie più belle del fumetto, intervallate da tavole dalle firme prestigiose elencate in sinossi, un omaggio affettuoso a Lorenzo Bartoli, scomparso nel 2014.
Ed è proprio l’affetto, la corda che si avverte al di sotto di queste storie, che saranno note agli affezionati del fumetto, e che è una sorpresa piacevole per chi si accosta al personaggio per la prima volta.

Arthur King è uno scienziato, figlio di un altro scienziato, il famoso Orion, colui che costruisce cyborg senzienti in grado di provare emozioni umane. L’invenzione sfugge di mano e il malvagio imperatore Sandor III se ne appropria pervertendola per i suoi scopi di conquista. Per riequilibrare una situazione andata storta, Arthur King diventa un cacciatore di cyborg.

In queste storie, le sue avventure coinvolgono altri personaggi, come il piccolo tirannosauro-draghetto Rex, la dea mutante del piacere assoluto Marilyn, che lo aiutano nelle sue indagini di caccia per tutto l’impero stellare. Ogni tanto gli attraversa la strada Poison, arcigno e poderoso comandante delle guardie imperiali, ma uno dei talenti spiccati di King è, oltre alla battuta pronta, l’abilità di togliersi dai guai senza guastarsi troppo il gagliardo ciuffo sulla fronte.

Abbondano i riferimenti a Blade Runner, a Guerre Stellari, all’eterna domanda se l’uomo potrà mai essere imitato o affiancato dai cyborg, tema che ha fatto da spina dorsale nella fantascienza dagli esordi (penso ad uno degli ultimi esempi con Io, robot), e se si potrà mai spiegare e individuare esattamente il momento in cui nasce la fantasia, la scintilla creativa, il talento senza razionalità.

Tutto questo, e molto altro, temperato da una sana dose di ironia sdrammatizzante: King non è uno che si prende troppo sul serio e non permette che le storie tragiche lo travolgano. Si ride, si sorride, si viaggia incantati in questo mondo di fantascienza, e qualche volta anche a denti stretti… ma fa parte del viaggio, perciò, fate il tagliando alla navicella, fate mettere i timbri al passaporto interstellare, allenatevi in assenza di gravità e… si parte!

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